Mamma compie 70 anni
con Andrea de Goyzueta e Fabio Rossi
scene e costumi Davide Lucchesi
musiche Antonello Murgia e Raffaele Natale
suoni ed effetti Raffaele Natale
disegno luci Marcello Falco
drammaturgia e regia Alessandra Asuni
produzione Tourbillon Teatro
debutto > 17 giugno 2010
Galleria Toledo di Napoli
nell’ambito dell’ E45 Napoli Fringe Festival - Napoli Teatro Festival Italia
Due uomini, Manuel e Luis sono intenti a scavare.
1970, due fratelli, due operai di una fabbrica di Madrid, tornano nella loro città natale, Granada,
per riabbracciare la madre alla vigilia del suo settantesimo compleanno. Per regalare a lei e a
loro stessi la fine di un tormento che li imprigiona ormai da troppo tempo, decidono di
riesumare il corpo del padre, brutalmente ucciso dai franchisti e gettato in una fossa comune tra
il 17 e il 18 Agosto del 1936 nei pressi di Viznar. In quella stessa notte e nella stessa fossa
comune venne ucciso e gettato il corpo del poeta Federico Garçia Lorca.
i personaggi di Manuel e Luis sono di pura invenzione, i riferimenti ai fatti sono realmente
accaduti. I due fratelli sono il tramite con cui si dà vita a un passato, e nello stesso tempo sono
espressione della nostra contemporaneità. La madre che li ha generati è la Spagna del
dopo guerra franchista che si impone prepotentemente nella nostra attualità e che, a 70 anni
dall’instaurazione del regime, decide di scavare nel suo passato e di riappropriarsi dei suoi figli.
Il mondo operaio è il contesto sociale in cui agiscono i protagonisti perché, da sempre, il più sensibile e attivo
ai cambiamenti e alle degenerazioni della società. Il poeta universale, massacrato perché omosessuale, dissidente e artista, è il veicolo attraverso il quale il teatro può raccontare il
“sentimento del (nostro) tempo”.
Mamma compie70 anni è un tributo alla memoria storica e alla passione del poeta Federico
Garçia Lorca.
Condizioni esterne
Federico Garçia Lorca scomparve nella notte tra il 17 e il 18 agosto 1936, a 38 anni. Venne
fucilato e gettato in una fossa comune dalla polizia franchista perchè omosessuale,
simpatizzante della sinistra repubblicana, e “artista del popolo”. Non esistono prove
inconfutabili sull’esatta ubicazione dei resti dello scrittore.
La tomba "ufficiale” sembra trovarsi nel Parco Federico Garçia Lorca di Alfacar in provincia di
Granada. E qui, secondo la ricostruzione dello storico e biografo Ian Gibson, giacciono i resti di
almeno altre tre persone uccise con Lorca: i toreri anarchici Juan Arcolla e Francisco Galadì e il
maestro repubblicano Dioscoro Galindo. Qualcuno sostiene che non lontano si trovino
un’infinità di altri corpi anonimi.
La vicenda è controversa. Tanto che decine di intellettuali e ricercatori di tutto il mondo vi
hanno dedicato anni di lavoro. Alcuni una vita intera. Un’esecuzione feroce, con modi tutt’ora
ancora oscuri, a più di 70 anni di distanza. Una vittima celeberrima, geniale e appassionata. Il
mistero sul luogo di sepoltura del cadavere. L’opposizione dei familiari nei confronti di chi vuole
scavare in un passato scomodo.
E’ complicato rivangare in un passato doloroso come quello della Spagna moderna. L’ultima
nazione europea ad uscire dal fascismo aveva deciso di coprire con un velo – la legge
dell’Amnistia del 1977 - il ricordo di una guerra fratricida vinta nel 1939 dal generale Francisco
Franco.
Solo nel 2005, dopo 70 anni, con l’approvazione della Legge della Memoria, il governo spagnolo
guidato da Zapatero ha disposto che tutte le fosse comuni in cui furono sepolti una cifra inestimabile di uomini
uccisi dal 1936 al 1975 durante il regime franchista, fossero riaperte e i morti consegnati alle
famiglie. Ma lo scontro con chi vuole dimenticare è ad oggi ancora molto forte.
Rassegna stampa
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